In una di quelle serate in cui non sai cosa guardare, mi sono imbattuta in questo film. Pensavo fosse il solito film religioso, invece ho trovato un'opera piena di poesia su un tema molto difficile: la guerra tra religioni, lo scontro di civiltà che insanguina tutta la nostra vita attuale.
La vicenda si riferisce ad un fatto realmente accaduto nel 1996 in Algeria.
Il film è lento, scandito dalla quotidianità, dallo scambio interreligioso, dall'umanità in senso Evangelico e in senso stretto. Ognuno nelle sue individualità, di fronte alla violenza e al sangue, ha reazioni umane e si aggrappa alla fede per trarre la forza necessaria ad andare avanti, nonostante tutto.
Una comunità di monaci benedettini opera in un piccolo monastero in favore della popolazione locale aderendo all'antica regola dell'"Ora et Labora". Il rispetto reciproco tra loro, che prestano anche assistenza medica, e la popolazione locale di fede musulmana è palpabile. Fino a quando la minaccia del terrorismo fondamentalista comincia a farsi pressante. Christian, l'abate eletto dalla comunità, decide di rifiutare la presenza dell'esercito a difesa del monastero non senza trovare qualche voce discorde tra i confratelli. Una notte un gruppo armato fa irruzione nel convento chiedendo che si vada ad assistere due terroristi feriti. Dinanzi al diniego vengono chieste medicine che vengono rifiutate perché scarse e necessarie per l'assistenza ai più deboli. Il gruppo abbandona il convento ma da quel momento il rischio per i monaci si fa evidente.
Xavier Beauvois porta sullo schermo il sacrificio di sette monaci francesi che nel marzo 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica e le cui teste vennero ritrovate il 30 maggio di quello stesso anno. Documenti ritrovati di recente coinvolgono le forze armate algerine nel tragico esito finale del sequestro.
Non era facile trovare la cifra stilistica giusta per raccontare la vita e il progressivo avvicinarsi alla morte di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli agiograficamente in martiri quali poi sarebbero divenuti. Beauvois, ci è riuscito sul piano della sceneggiatura che ritma lo scorrere del tempo grazie al succedersi delle celebrazioni e delle preghiere e canti comunitari. A questi si alternano le vicende esterne e interne al luogo sacro con la messa in luce di tutte le convinzioni ma anche di tutte le incertezze e debolezze dei monaci. Il film riesce a far emergere al contempo le singole individualità così come la tenuta complessiva di un gruppo animato da una fede che non si trasforma in esclusione ma che vuole, fino all'ultimo, tradursi in atti di condivisione sia all'interno che all'esterno. In un mondo distratto dal succedersi di eccidi e manipolato da una propaganda che vuole assimilare Islam e terrorismo fondamentalista, ricordare questo sacrificio non significa riaccendere la polemica ma piuttosto il contrario. Uomini e dei possono incontrarsi, conoscersi e rispettarsi a vicenda.
fonte: my movies
La scena più bella e commovente
Il film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria del 63º Festival di Cannes.
Scheda del film
USCITA CINEMA: 22/10/2010
GENERE: Drammatico
REGIA: Xavier Beauvois
SCENEGGIATURA: Etienne Comar, Xavier Beauvois
Interpreti e personaggi
Lambert Wilson
Christian
Michael Lonsdale
Luc
Olivier Rabourdin
Christophe
Sabrina Ouazani
Rabbia
Philippe Laudenbach
Célestin
Jacques Herlin
Amédée
Xavier Maly
Michel
Jean-Marie Frin
Paul
Abdelhafid Metalsi
Nouredine
Olivier Perrier
Bruno
Adel Bencherif
Terrorista
[Modificato da kamo58 17/05/2012 10:30]