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FRANCESCA BERTINI


(1888 - 1985)

Nome d'arte di Elena Seracini Vitiello, attrice del cinema muto italiano (Firenze 1888 - Roma 1985).
Nata da una modesta commediante toscana (Adelaide Fratiglioni), venne adottata da un trovarobe napoletano (Arturo Vitiello), calcò giovanissima il palcoscenico recitando in una compagnia dialettale napoletana.
La sua carriera sul grande schermo comincia nel 1912 e nel corso degli otto anni successivi, cioè fino al 1920, interpretò con successo sempre crescente oltre novanta film.
La sua recitazione melodrammatica, che rispecchiava i gusti e la moda del tempo, la sua notevole bellezza e la grande capacità di padroneggiare le scene con disinvolta bravura, fecero della Bertini una delle "regine" del cinema, una delle attrici più ammirate della sua epoca.
A lei si deve l'inizio del fenomeno divistico diffuso poi da Hollywood.
Sposò nel 1921 il nobiluomo svizzero Paolo Cartier e da allora fece solo brevi e saltuarie apparizioni sullo schermo.
Fra i suoi film più famosi ricordiamo Assunta Spina (1915), La donna nuda (1918), I sette peccati capitali (1919) in sette episodi.





LYDA BORELLI


(1884 - 1959)


Attrice italiana (Rivarolo Ligure - Genova, 1884 - Roma, 1959).
Sorella dell'attrice teatrale Alda, che riscosse un notevole successo recitando nelle opere di Pirandello, cominciò la carriera teatrale con la compagnia Pasta - Reiter, recitando poi con Virginio Talli e con Emma Gramatica, (1904), divenne primattrice con Ruggero Ruggeri.
Il grande pubblico però cominciò a conoscerla e ad apprezzarla con il cinema.
Interprete di numerosi film (tra i quali Ma l'amor mio non muore, La falena, Il dramma di una notte), simboleggiò, per l'elaborata drammaticità della sua recitazione, il gusto un po' esteriore e decadente tipico del primo Novecento.
Nel 1918 sposò il conte Vittorio Cini e abbandonò le scene.




ELEONORA DUSE


(1858 - 1924)

Attrice italiana (Vigevano 1858 - Pittsburg, Pensylvania, 1924).
Figlia d'arte, salì sul palcoscenico fin dalla più tenera infanzia: a quattro anni recitò a Chioggia nella parte di Cosetta in una riduzione scenica dei Miserabili di Victor Hugo.
A cinque anni aveva già visitato, a seguito della compagnia teatrale paterna, tutta l'Italia Settentrionale e la Dalmazia. Nel 1870, a dodici anni, sostituì la madre ammalata, nei ruoli di protagonista della Francesca da Rimini di Pellico e nella Pia de' Tolomei di Marenco.
Nel 1873 ottenne un ruolo stabile, infatti, sostenne parti da ingenua nella compagnia paterna, e nel 1875 fu seconda donna nella compagnia Pezzana - Brunetti, e nel 1878 fu assunta con il ruolo di prima amorosa nella compagnia Ciotti - Belli - Blanes.
Ottenne il primo grande successo nel 1879 interpretando, a capo di una compagnia con Giacinta Pezzana, la Teresa Raquin di Zola.
Nel suo repertorio figurano i drammi degli autori italiani contemporanei e poi anche quelli di Alexandre Dumas: a partire dal 1880, dopo un incontro con Sarah Bernhardt che fu determinante per la sua carriera, la sua fama si andò allargando e la Duse si impose in breve tempo come la più grande attrice italiana del suo tempo.
Tra i maggiori successi troviamo La principessa di Bagdad, La moglie di Claudio, La signora delle camelie e molti altri drammi di Sardou, Dumas e Renan.
Nel 1884 portò al successo Cavalleria rusticana di Verga e intanto, con numerose tournées all'estero, si fece apprezzare in tutti i paesi europei.
Attrice sensibilissima, si preoccupò di rafforzare con lo studio e con la cultura le doti innate, infatti si rivolse ad un repertorio di livello artistico sempre più alto interpretando opere come Antonio e Cleopatra di Shakespeare (1888), Casa di Bambola di Ibsen (1891) e alcuni drammi di Gabriele D'Annunzio (La città morta, La Gioconda, Sogno di un mattino di primavera, La gloria), al quale fu legata per diversi anni da una travagliata e intensa storia d'amore, e che la ricordò in numerose pagine dei suoi scritti e in particolar modo nel romanzo Il fuoco.
Nei primi anni del 1900, la Duse aggiunse al suo repertorio altre opere di Ibsen, quali La donna del mare, Edda Gabler, Rosmersholm che rappresentò per la prima volta a Firenze nel 1906 con le scene di Gordon Craig.
Ormai universalmente conosciuta insieme a Sarah Bernhardt, Ellen Terry e poche altre come una tra le massime attrici di ogni tempo, Eleonora Duse si trattenne per più di dieci anni lontana dalle scene, dopo la rottura definitiva del tormentato legame con D'Annunzio, suo grande amore, nel 1909.
La sua unica, e per la verità poco felice apparizione cinematografica, è proprio di questo periodo, infatti recitò nel film Cenere (1916) tratto dalle pagine di Grazia Deledda.
Ritornò al teatro solo nel 1921 con La donna del mare, fu a Londra nel 1923 e si spense nel corso di una lunghissima tournée negli Stati Uniti.
E' sepolta ad Asolo, in provincia di Treviso.