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Nella Rocca di S.Leo, nella cella del “pozzetto”, collegata con l’esterno solo attraverso una piccola botola, venne tenuto rinchiuso per più di quattro anni, dal 1791, uno dei personaggi più enigmatici e controversi che la storia ricordi: il conte di Cagliostro, al secolo Giuseppe Balsamo.
Massone, alchimista, taumaturgo, mago. Per molti solo un ciarlatano. Mozart ne subì il fascino, tanto da ispirarsi a lui per un personaggio del Flauto Magico. Di lui scrissero anche Goethe, Schiller, Carlyle e Dumas. Il fascino ambiguo del conte Cagliostro, condannato al carcere per eresia, si accrebbe proprio durante gli anni della sua segregazione nella prigione di San Leo, quando l’Inquisitore Francesco Saverio de Zelada, venuto a visitarlo, non riuscì a comprendere come il prigioniero potesse resistere in quelle disumane condizioni. Vi rimase fino alla fine dei suoi giorni, avvenuta nell’agosto del 1795. Del luogo della sepoltura dove fu tumulato senza benedizione, si è perduta la traccia.



Chi era costui?
A Strasburgo,Cagliostro conobbe lo studioso Kaspar Lavater al quale avrebbe confidato le sue conoscenze scientifiche.E' da considerare che egli introdusse contributi originali nell'arte di curare.
Il Filippetti ci informa che le sue conoscenze 'andavano ben oltre la semplice 'pranoterapia' e che potrebbero 'riallacciarsi alla magia intuitiva dei Rosacroce,i quali riprendevano le idee del pensiero rinascimentale findato sulla corrispondenza di tutte le cose nel grande ordine universale e sulla possibilità di conoscere il pensiero divino nell'osservazione di quest'ordine".Le idee di PARACELSO,che amava dire che la Medicina non è solo scienza ma anche arte,non è solo somministrazione di medicine e impiastri vari ma compresnione dei processi che regolano la vita...Eppure Paracelso fu rispettato e considerato un Grande del suo Tempo.Come mai Cagliostro fu tanto avversato?
Il suo aspetto ci viene tramandato come quello di un uomo dal forte carisma,dagli occhi di fuoco,dai gesti amabili e che passava le giornate dedito a curare i malati diseredati,a cui spesso elargiva denaro per comprarsi da mangiare,accettando solo rimborsi dai pazienti più abbienti. Alcune descrizioni parlano di 15.000 malati sanati,che si prostravano ai suoi piedi colmi di riconoscenza e dai quali veniva considerato un 'dio'.(dalla lettera del Conte di Vergenne).Il dr.Haven,uno degli autori che lo mostra con onore, ce lo pone come completamente dedito alla cura degli ammalati:la sua giornata inziava al mattino molto presto; dopo una frugale colazione, iniziava a visitare e non dormiva che poche ore,spesso vestito e su una poltrona.
Guarigioni istantanee -di malattie che erano considerate mortali- avevano fatto di Cagliostro il personaggio più noto e amato in tutta l'Europa.
Un PRECURSORE ANTE-LITTERAM DELLA MEDICINA 'ALTERNATIVA'? "IN HERBIS,IN VERBIS,IN LAPIDIBUS"
Virtù curative e alchimia:la ricetta Paracelsiana per curare.Cagliostro usava elementi sicuramente di origine naturale per costruire i composti di cui si serviva e insieme la forza della parola(potenza della 'suggestione'),che agiva come una leva sulla volontà dell'ammalato,probabilmente.Egli alluse talvolta di essere in possesso di Saperi Superiori e segreti e fondamentalmente asseriva l'importanza della sfera spirituale nella guarigione fisica.Condensamento della linfa e corruzione degli umori del corpo(i liquidi)portavano ad ammalarsi e Paracelso stesso aveva affermato di usare sia le erbe che i metalli(mondo vegetale e minerale)per curare le varie malattie,al fine di ritornare in perfetta armonia con l'Universo.
Sicuramente il più noto preparato di Cagliostro fu l'ELIXIR di Lunga Vita',che alla fine degli '40 del Novecento veniva ancora preparato in alcune Farmacie.La ricetta -che ritroviamo uguale in un "Manuale pratico di farmacia",di V.Celli(Genova,1929)-così si costituiva:
ALOE..............................gr.25
AGARICO BIANCO....................gr.2.50
MIRRA.............................gr.2
GENZIANA RAD...............................gr2.50
RABARBARO RIZOMA............................gr.2.50
ZAFFERANO.........................gr.2.50
ZEDOARIA RIZOMA............................gr.2.50
ALCOOL(spirito di vino).............................gr.1000
La chiesa cercherà di convertire Cagliostro a più riprese ma egli continuerà a definirsi non eretico ma scismatico. Come egli stesso aveva predetto, alle quattro del mattino del 27 Agosto 1795,Cagliostro muore per apoplessia, a 52 anni due mesi e 28 giorni. Curiosamente nel certificato e nei libri parrochiali stilati dal parroco di San Leo, don Luigi Marini, è annotata la data del 26 Agosto. Ufficialmente viene tumulato il 28 Agosto alle ore 23, sul ciglio più estremo del monte di San Leo, a occidente, a metà strada tra i due edifici destinati alle sentinelle, il Palazzetto e il Casino. Ma altre fonti indicano che le cose non andarono affatto in questo modo.Secondo Gian Luigi Berti,in "La vera fine di Cagliostro"-Edizioni Mediamix, sulle tracce di un manoscritto inedito ritrovato casualmente,Balsamo/Cagliostro non sarebbe morto di apoplessia bensì per un colpo ricevuto in testa(un pugno)sferratogli da un frate cappuccino nel corso di un tentativo di evasione;il corpo -inoltre- sarebbe sepolto sotto la 'torretta'dell'invincibile Fortezza di San Leo. Un'altra leggenda lo vuole sepolto nelle catacombe dei Cappuccini a Palermo,presso il Convento omonimo,insieme ad altri 8000 corpi mummificati:si narra che il corpo del grande taumaturgo venne qui cercato, inutilmente, da NAPOLEONE. Il mito lo vorrebbe anche salpato con l'aiuto dei massoni- a bordo di una mongolfiera- atterrata su un terrazzamento del colle di San Leo- dopo che il mago avrebbe simulato una morte apparente.