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Akira Kurosawa

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    kamo58
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    00 20/02/2012 18:10



    Ultimo di sei figli, Akira Kurosawa è nato ad Omori, nell'area metropolitana di Tokyo (Giappone), il 23 marzo 1910. Il padre di Akira, originario della provincia di Tohohu, discendeva da un'antica famiglia di samurai, e insegnava arti marziali all'Accademia Imperiale di Toyoma. Le giornate del giovane Kurosawa erano molto simili a quelle degli allievi dell'accademia militare giapponese: levata prima dell'alba, un'ora di marcia, lezione di kendo e preghiera al tempio shintoista di Hachiman; poi la scuola e una lezione privata di calligrafia.
    Insieme all'amico d'infanzia Keinosuke Uekusa, Akira Kurosawa frequenta la casa del maestro Tachikawa, che fa nascere in lui la passione per la pittura e la letteratura. Heigo Kurosawa, il fratello maggiore, è una persona straordinariamente colta e anticonformista che si guadagna da vivere facendo il 'benshi', il commentatore di film muti; è lui che introduce Akira alla letteratura russa e al cinema, compensando e completando l'educazione militare voluta dal padre. A diciotto anni, Akira Kurosawa termina le scuole superiori, senza avere ottenuto il diploma di formazione militare. Il padre è dispiaciuto, ma pensa che Akira dovrebbe proseguire gli studi alla Scuola di Belle Arti, assecondando le proprie attitudini. Il figlio però, non è interessato ad una formazione accademica, e va vivere con il fratello Heigo, in un quartiere popolare di Tokyo. Nel 1929, Kurosawa e l'amico Uekusa entrano nella Lega degli Artisti Proletari, un movimento clandestino di ispirazione marxista dal quale il regista si allontanerà molti anni più tardi, non condividendo più la visione materialista del gruppo.
    Nel 1933, arrivano in Giappone i primi film sonori, che in poco tempo lasciano i 'benshi' senza lavoro. Heigo diventa uno dei leader della rivolta dei 'benshi', ma la lotta fallisce e il fratello di Akira, deluso e depresso, si toglie la vita. Un altro fratello muore poco tempo dopo, e Akira è costretto a cercare con urgenza un lavoro per non pesare sulla famiglia. Dopo aver illustrato romanzi rosa e libri di cucina, Kurosawa risponde ad un annuncio degli studios Photo Chemical Laboratory, pubblicato su un quotidiano. Uno degli esaminatori, il regista Kajiro Yamamoto, è colpito dalla cultura del ragazzo, e lo fa entrare nel suo gruppo. A partire dal 1936, Akira Kurosawa lavora come assistente di Yamamoto, di Mikio Naruse, e di diversi altri registi. Nel 1941 dirige alcune scene del film Il cavallo (Uma), e s'innamora perdutamente della protagonista del film: Hideko Takamine. Due anni dopo, Kurosawa dirige il suo primo film, Sugata Sanshiro (1943). Il 21 maggio del 1945, il regista giapponese sposa l'attrice Yôko Yaguchi, che sarà la sua compagna per quarant'anni.
    Nel dopoguerra, Kurosawa gira film come L'angelo ubriaco (1948), con Takashi Shimura e Toshiro Mifune, e Cane randagio (1949). Nel 1951, Rashomon (1950) vince il Leone d'oro a Venezia. Dopo Vivere (1952), Akira Kurosawa realizza un altro dei suoi capolavori: I sette samurai (1954). Poi, il regista dirige Il trono di sangue (1957), Macbeth trasportato nel Giappone del XVI secolo, e molti anni dopo realizzerà Ran (1985), ispirato al Re Lear di Shakespeare.
    Nel 1990 riceve l'Oscar speciale ad honorem; torna sul set per dirigere Sogni (1990), Rapsodia in agosto (1991), e Madadayo ' Il compleanno (1993). Akira Kurosawa muore a Setagaya (Tokyo), il 6 settembre 1998.
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    kamo58
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    00 20/02/2012 18:20
    Rashomon






    Ispirato principalmente al racconto Nel bosco di Akutagawa, il regista aggiunse un finale non presente nei racconti, cercando di smorzare il forte nichilismo della storia.
    Rashōmon che vuol dire "La porta nelle mura difensive era, dei due principali accessi alla città di Kyōto,in Giappone, quello a sud, contrapposto a Suzakumon, a nord. Nell'ottobre del 1915 il ventitreenne Ryūnosuke Akutagawa, per distrarsi da una delusione amorosa, scrive il racconto breve Rashōmon, uscito nel 1916 su Teikoku bungaku, rivista fondata da studenti ed ex studenti dell'Università Imperiale di Tokyo.

    Il racconto è un rekishi mono, un racconto storico, ed Akutagawa descrive il personaggio di un ex servo durante il periodo Heian (794-1185 d.C.), il quale cerca riparo dalla pioggia proprio sotto la Porta di Rashō, dove avrà modo di conoscere gli egoismi e l'ipocrisia umana.

    Nel 1922 lo stesso autore scrive il racconto Nel bosco (Yabu no naka), considerato il capolavoro della sua produzione. In esso l'autore racconta di un uomo ed una donna che hanno una brutta avventura con un brigante in un bosco, ma ognuno di questi personaggi racconta una versione diversa dell'accaduto. Il racconto esce sulla rivista Shincho. Sarà questo racconto a fornire l'ossatura del film.

    Sotto il portico del tempio del dio Rasho a Kyoto nel XV secolo un boscaiolo, un bonzo e un servo rievocano un tragico fatto di sangue, giudicato in un tribunale davanti al quale hanno deposto come testimoni: un bandito aveva aggredito un samurai che, in compagnia della moglie, attraversava una foresta, uccidendo l'uomo e violentando la donna. Alla prima versione dei fatti data dal bandito segue quella della donna: entrambe sono raccontate dal boscaiolo. Il bonzo riferisce una terza versione, fatta dallo spirito del defunto samurai, evocato da una maga. Allora, riprendendo la parola, il boscaiolo confessa di avere assistito al delitto e racconta ai compagni una quarta versione, prima di raccogliere un bambino abbandonato e portarselo a casa. Tratto da 2 racconti di Ryumosuke Akutagawa (1892-1927), il 12 film di A. Kurosawa vinse a sorpresa il Leone d'oro a Venezia nel 1951, facendo da battistrada nei festival e sui mercati europei al cinema giapponese. Scandito dal ritmo ossessivo di un bolero, è un film in cui le diverse componenti letterarie, psicologiche (persino psicanalitiche) e drammatiche si fondono in una superiore unità filmica che rimanda al cinema muto e, insieme, anticipa la tecnica televisiva con un linguaggio febbrilmente barocco nel suo virtuosistico dinamismo. L'incrociarsi delle versioni contraddittorie serve "meno a sottolineare la vanità o la debolezza umana... che a far sentire l'abisso che separa le parole e le cose, la soggettività e la realtà...A questo proposito Rashomon è più vicino a Faulkner che a Pirandello" (J. Lourcelles). Premio speciale agli Academy Awards 1951: l'Oscar per il miglior film straniero fu istituito nel 1956. Rifatto a Hollywood come L'oltraggio (1964) con la regia di M. Ritt e Paul Newman nella parte di T. Mifune.

    L'ammirazione di Kurosawa per il cinema dell'epoca del muto e l'arte moderna è riscontrabile nelle scenografie minimali allestite per i vari set del film. Kurosawa pensava che il sonoro moltiplicasse la complessità di un film: «Il suono a livello cinematografico non è mai solo d'accompagnamento, non è solamente quello che la macchina del suono cattura mentre si gira la scena. Il vero sonoro non si limita ad accompagnare le immagini, le moltiplica». A proposito di Rashōmon, Kurosawa disse: «Mi piacciono le immagini in silenzio e ho sempre cercato di ricreare una parte di questa bellezza. Ci riflettei su, ed arrivai a questa conclusione: una delle tecniche utilizzate dall'arte moderna è la semplificazione, quindi pensai di semplificare questo film il più possibile.»

    fonti: da repubblica, il Morandini
    wikipedia
    [Modificato da kamo58 20/02/2012 18:22]