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Long John Silver con il suo pappagallo

Molti scrittori circondarono di un alone romantico le loro avventure, trasformandoli in veri e propri eroi, alcuni, come Bucaniers of America (Bucanieri d'America), raccontano la vera vita dei pirati con dettagli raccapriccianti, nel romanzo più famoso, “l'isola del tesoro”, i pirati sono malvagi figuri.
Ma anche in questo caso la fantasia prende il sopravvento e la vicenda è imperniata sulla ricerca di un tesoro, i forzieri sepolti in isole deserte e ricolmi di ricchezze sono un classico dei racconti sui pirati ed eccitano la curiosità dei lettori, ma non hanno nessun aggancio con la realtà.
Il poeta inglese George Byron (1788- 1824) contribuì notevolmente a creare il mito del pirata romantico, scrisse il suo famoso poema “Il Corsaro” solo poco tempo dopo la fine della minaccia dei pirati, nel romanzo L'isola del tesoro (1883), Jim Hawkins fa vela con la nave Hispaniola alla ricerca di un tesoro sepolto, Jim ascolta di nascosto un piano architettato da Silver e Israel Hands per impadronirsi della nave e uccidere l'equipaggio.
Charles Ellms nel 1837 pubblicò The Pirates' Own Book (Il libro dei pirati), un misto di leggende e storie vere che divenne molto presto un “best seller”, Ellms racconta che a volte i pirati costringevano i prigionieri a camminare lungo un trampolino sporgente dalla nave, fino a cadere in mare: ma non esiste nessuna prova che i pirati obbligassero le loro vittime a questa "passeggiata".
Alexander Exquemeling (1645-1707) fornisce una delle poche testimonianze sulla vera vita dei pirati del XVII secolo: era francese e navigò con i bucanieri nei Caraibi, la sua descrizione delle loro atrocità, pubblicata per la prima volta in olandese nel 1678, riesce ancora oggi a far inorridire il lettore.
A General History of the Robberies and Murders of the Most Notorius Pyrates (Storia completa dei furti e degli assassini dei più noti pirati) fu pubblicata nel 1724 descrive, a pochi anni dalla loro cattura o esecuzione, le gesta di pirati come Barbanera, Bartholomew Roberts, Mary Read e Anne Bonny, ispirando molti romanzi, ma la vera identità del suo autore (capitano Charles Johnson) rimane tuttora un mistero.
Lo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson (1850- 1894) creò il personaggio di Long John Silver, descrisse un pirata che in seguito influenzò tutti gli scrittori, nel romanzo, Silver si guadagna facilmente la fiducia dei cercatori del tesoro per poi tradirli.
Migliaia di bambini hanno seguito le gesta di Peter Pan al cinema o a teatro; ma sono milioni quelli che sono stati catturati dalla lettura del racconto Peter Pan e Wendy, ambientata sull'"isola che non c'è" e sulla nave dei pirati, la storia racconta le avventure di un bambino che non voleva crescere, l'avversario di Peter Pan, Capitan Uncino; nel racconto è il nostromo di Barbanera e l'autore, James Matthew Barrie, attribuì al personaggio le caratteristiche d’Edward Teach.


Salgari e i Romanzi dei pirati della Malesia


Passione per giovani lettori avidissimi e bersaglio di giudizi implacabili per i letterati, Salgari ha sempre vissuto tra l’esaltazione del pubblico e il sospetto di educatori e critici. Negli stessi anni in cui lettura obbligata erano le patriottiche e strazianti pagine di Cuore, il pubblico salgariano voleva invece un eroe bellissimo, coraggioso e vendicatore. Nasce così la Tigre della Malesia, il feroce pirata Sandokan, in guerra contro gli inglesi e il malvagio James Brooke. Sarà la loro battaglia, insieme all’amore per lady Marianna, l’affascinante Perla di Labuan, a tenere i lettori incollati alle 150 puntate uscite su un quotidiano veronese. La strada del successo è aperta: nel 1900 esce in volume Le Tigri di Mompracem, che aprirà il “Ciclo dei Pirati”. Saranno poi I pirati della Malesia ad affiancare all’eroe muscoloso e un po’ selvaggio il fidatissimo e imperturbabile Yanez, che sorride e fuma cento sigarette al giorno. Così, tra Calcutta e Delhi, danzatrici e principesse, prosegue l’interminabile vendetta della Tigre, fino a che, in Sandokan alla riscossa, l’eroe infliggerà la sospirata sconfitta definitiva a Brooke. A un secolo di distanza i personaggi salgariani sono ancora qui, immutabili come si conviene agli eroi, insieme al loro pubblico, che non appare cambiato: ha ancora bisogno che il Bene e il Male siano divisi dal colpo balenante di una scimitarra.


Fonti: corriere.it
[Modificato da kamo58 24/02/2012 20:40]