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George Cukor




Brillante regista teatrale negli anni Venti, George emigra ad Hollywood nel 1929, insieme ad altri talenti di Brodway, durante i primi anni del sonoro. E' dialoghista di "All'Ovest niente di nuovo" (1930), incarico che gli viene affidato dalla Paramount per parecchi altri film all'inizio dell'epoca del sonoro, prima di diventare regista con "Il marito ricco" (1931). Instaura un forte legame professionale con il produttore David O. Selznick con cui realizza "Febbre di vivere" (1932), opera che introduce Katharine Hepburn al grande schermo, e continua anche quando Selznick si trasferisce alla MGM, dove Cukor dirige "Pranzo alle otto" (1933) e "David Copperfield" (1935). Inoltre cura la regia dei classici "Giulietta e Romeo" (1936) e "Margherita Gauthier" (1937), di cui è protagonista Greta Garbo, e "Incantesimo" (1938), con Katharine Hepburn e Cary Grant. Successivamente lo stesso Selznick gli affida "Via col vento" (1939) ma sarà licenziato dopo soli dieci giorni di lavorazione a causa di alcuni screzi con l'attore Clark Gable. Con il film "Donne" (1939), riunisce un grande cast al femminile, guidato da Norma Shearer e Joan Crawford; con "The Philadelphia Story" (1940), ritroviamo la coppia Hepburn-Grant. Ottiene un grande successo con due delle interpretazioni più belle di Spencer Tracy e Katharine Hepburn, "La costola di Adamo" (1949) e "Lui e lei" (1952). Vanno inoltre ricordate le opere degli ultimi anni: "Nata ieri" (1959), con l'interpretazione di Judy Holliday, e la pellicola "E' nata una stella" (1954), un remake di una produzione di Selznick del 1937. Nel 1964 riceve l'Oscar per "My Fair Lady" cui seguono, con meno successo, il film drammatico "Sessualità" (1962) e l'erotico "Rapporto a quattro" (1969). Dopo parecchi anni di pausa, all'età di 82 anni si dedica al suo ultimo importante impegno sul grande schermo, "Ricche e famose" (1981), in cui attualizza le tematiche del più riuscito "Donne".
George Cukor è comunemente etichettato come "il regista delle donne", abile nel dialogare con le capricciose e insicure dive hollywoodiane, traendo il meglio dal loro talento. Ha diretto tutte le più grandi attrici della sua epoca, da a Judy Garland, da Greta Garbo a Ingrid Bergman, da Audrey Hepburn a Rita Hayworth.


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Febbre di vivere


Katharine Hepburn



Hilary FairField è un vecchio musicista appena uscito dal manicomio, dove è rimasto rinchiuso per sedici anni a causa di un violento trauma di guerra. La sua speranza è quella di ritrovare le cose come le aveva lasciate prima di partire, ma la moglie no vuole più saperne di lui tanto che, durante la sua assenza, è riuscita a ottenere il divorzio e sta per risposarsi. Invece Sidney, la giovane figlia che non ha mai conosciuto, gli dimostra un amore e una dedizione totali.
[Modificato da kamo58 05/03/2012 15:16]