Io sono l'unico artista copiato dalla natura.
Picasso è un genio. Come me. Picasso è un comunista. Io no.
Non dipingo un ritratto che assomiglia al modello, piuttosto è il modello che dovrebbe assomigliare al ritratto.
C'è un'unica differenza tra me e un pazzo: io non sono pazzo.
Il disegno è la sincerità nell'arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare. O è bello o è brutto.
Il segreto del mio prestigio rimarrà un segreto.
Chi oggigiorno vuole fare carriera dev'essere un po' cannibale.
Il meno che si possa chiedere ad una scultura è che stia ferma.
Il disegno è la sincerità nell'arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare. O è bello o è brutto.
Salvador Dalí y Domènech, nasce a Figueres in Catalogna l'11 maggio 1904; figlio di un notaio trascorre l'infanzia tra Figueres e Cadaqués ed il paesaggio dell'Ampurdán si imprime nella memoria del futuro pittore diventando di fondamentale importanza per la sua evoluzione artistica e personale.
Dopo la scuola elementare, frequenta le superiori presso il collegio degli Hermanos Maristas e nell'Istituto di Figueres dove segue anche le lezioni del professore Juan Nuñez alla Scuola Comunale di Disegno.
Nel 1919 Dalì partecipa, per la prima volta, ad una mostra collettiva allestita presso la Sociedad de Conciertos di Figueres e fonda, con un gruppo di compagni di scuola, la rivista "Studium", su cui pubblica alcuni articoli su pittori classici, su Goya, El Greco ed altri grandi.
Dopo la morte della madre si trasferisce a Madrid alla Residencia de Estudiantes e frequenta la Scuola Speciale di Pittura, Scultura e Incisione (Accademia di San Fernando).
Dopo le prime esperienze artistiche percorse nell'area del Novecentismo, dell'impressionismo e del futurismo, comincia a dipingere tele cubiste.
Nel 1925 fa la sua prima mostra personale a Barcellona raccogliendo un grande successo di critica, ma viene espulso dalla Scuola Speciale per aver dichiarato incompetente la commissione esaminatrice.
Nei cinque anni successivi frequenta intensamente artisti e musei, passando attraverso tutte le forme pittoriche e assimilando da ognuna qualcosa.
La persistenza della memoria 1931
E' uno dei quadri più famosi di Salvador Dalì, nel quale l’invenzione degli «orologi molli» diventa una chiave della sua pittura.
Il tempo meccanico, misurabile con gli orologi, è messo in crisi dalla memoria umana, che del tempo ha una percezione ben diversa.
Il tempo scorre secondo metri assolutamente personali, veloce quando si è felici, lento e pesante nella tristezza.
Salvador Dalì ed il Surrealismo
Il Surrealismo, movimento artistico d'avanguardia fondato da André Breton in Francia nel periodo fra le due guerre, mirava a superare l'osservazione e la riproduzione realistica degli oggetti.
Gli aspetti fondamentali del movimento erano la rivalutazione delle percezioni dell'inconscio, rifiutando la logica e la civiltà a favore di una totale libertà di espressione.
A Parigi Salvador Dalí frequentò Picasso, Miró, Breton ed Éluard e, attratto dalle loro opere, aderì al surrealismo, di cui fornì un'interpretazione estremamente personale. La pittura surrealista di Dalí è una pittura illusionistica, fondata su un'intensa concentrazione di immagini legate ad ossessioni di castrazione, putrefazione, onanismo, coprofilìa ed impotenza.
Nel 1934, sconfessato da Breton, abbandonò il gruppo surrealista di Parigi, distaccandosene completamente nel 1939 trasferendosi negli Stati Uniti.
fonte: windoweb.it
[Modificato da kamo58 16/04/2012 09:27]