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Lazio





La scafata è tipica dell'Umbria e molto diversa da questa versione che mi è stata insegnata da mia suocera ed è preparata a Formello, il suo paese, è molto simile alla vignarola romana, ma non ha guanciale, quindi può essere un ottimo contorno ma anche un secondo vegetariano.

Per 4 persone
4 mammole (carciofi romaneschi)
mezzo chilo di favette
300 gr di bietole
1 cipolla grande circa 200 gr
olio extra vergine
sale e pepe
mentuccia un mazzetto, da non confondere con la menta, è la classica mentuccia romana simile alla nepitella.

Pulire i carciofi e tagliarli a spicchi dopo aver tolto le barbe interne se ce ne fossero. Sgusciare le fave, quelle piccoline da mangiare crude, tagliare a listarelle le bietole. In un tegame, Stufare la cipolla tagliata sottile, finchè non diventerà trasparente. Aggiungere le fave e i carciofi, un poco d'acqua bollente o di brodo vegetale, salare e pepare, coprire e cuocere per cinque minuti. Aggiungere le bietole e la mentuccia. Far stufare tutte le verdure, finchè non saranno cotte e l'acqua di cottura ritirata. Debbono comunque restare un po' umide e morbide. Servire con crostini di pane su cui avrete passato un po' d'aglio.
[Modificato da kamo58 21/04/2012 10:30]