Il forum-blog di kamomilla

Biondo ondeggia di giugno il grano

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    kamo58
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    00 21/06/2012 11:44



    Una poesia per il solstizio d’estate, questa del Premio Nobel svedese Pär Lagerkvist (1891-1974)

    AL CREPUSCOLO

    È al crepuscolo che ci si isola,
    alla caduta del sole.

    È allora che si abbandona tutto.
    Il pensiero si chiude nella sua tenda di ragnatela
    e il cuore dimentica i motivi della sua angoscia.
    Il viandante del deserto abbandona il suo campo,
    che presto scomparirà sotto la sabbia,
    e prosegue il suo viaggio nella quiete della notte,
    guidato da enigmatiche stelle.

    Pär Lagerkvist


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    kamo58
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    00 22/06/2012 06:58



    Picasso - Il sogno


    Un sogno

    In visioni di notturna tenebra
    spesso ho sognato svanite gioie;
    mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
    m'ha lasciato col cuore implacato.

    Ah, che cosa non è sogno in chiaro giorno
    per colui il cui sguardo si posa
    su quanto a lui è d'intorno con un raggio
    che, a ritroso, si volge al tempo che non è più?

    Quel sogno beato, quel sogno beato,
    mentre il mondo intero m'era avverso,
    m'ha rallegrato come un raggio cortese
    che sa guidare un animo scontroso.

    E benché quella luce in tempestose notti
    così tremolasse di lontano,
    che mai può aversi di più splendente e puro
    nella diurna stella del Vero?

    Edgar Allan Poe
    [Modificato da kamo58 22/06/2012 06:59]
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    kamo58
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    00 23/06/2012 12:43



    De Chirico - Ettore e Adromaca

    Sulla contraddizione


    Se allungo una mano incontro una porta
    se apro la porta c’è una donna
    allora affermo che la realtà esiste
    nel profondo della donna abitano fantasmi monotoni
    che occupano il posto delle contraddizioni
    oltre la porta c’è la strada
    e nella strada polvere, escrementi e cielo
    e anche questa è la realtà
    e anche in questa realtà esiste l’amore
    cercare l’amore è cercare se stessi
    cercare se stessi è il mestiere più triste
    monotonia delle contraddizioni
    lì dove non arrivano le leggi
    nel cuore stesso della contraddizione
    impercettibilmente
    allungo la mano
    e vivo.

    Aldo Pellegrini*



    *Aldo Pellegrini (1903-1973) poeta e critico d’arte argentino
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    kamo58
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    00 24/06/2012 11:02



    La fila di formiche

    La fila di formiche
    attraversa la strada in orizzonte
    forse
    per farci capire, poco a poco,
    oggi
    domani
    e ancora domani
    che questo mondo
    non è solo degli umani

    nella cocente luce di mezzogiorno il cuculo smette di cantare.

    Ko Un*


    *Poeta sudcoreano (Gunsan, 1933), più volte candidato al Nobel.

    [Modificato da kamo58 24/06/2012 11:03]
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    kamo58
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    00 25/06/2012 10:12



    Figli dell'Epoca

    Siamo figli dell'epoca,
    l'epoca è politica

    Tutte le tue, nostre, vostre
    faccende diurne, notturne
    sono faccende politiche.

    Che ti piaccia o no,
    i tuoi geni hanno un passato politico,
    la tua pelle una sfumatura politica,
    i tuoi occhi un aspetto politico.

    Ciò di cui parli ha una risonanza,
    ciò di cui taci ha una valenza
    in un modo o nell’altro politica.

    Perfino per campi, per boschi
    fai passi politici
    su uno sfondo politico.

    Anche le poesie apolitiche sono politiche,
    e in alto brilla la luna,
    cosa non più lunare.
    Essere o non essere, questo è il problema.
    Quale problema, rispondi sul tema.
    Problema politico.

    Non devi neppure essere una creatura umana
    per acquistare un significato politico.
    Basta che tu sia petrolio,
    mangime arricchito o materiale riciclabile.
    O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma
    si è disputato per mesi:
    se negoziare sulla vita e la morte
    intorno a uno rotondo o quadrato.

    Intanto la gente moriva,
    gli animali crepavano,
    le case bruciavano
    e i campi inselvatichivano
    come in epoche remote
    e meno politiche.

    Wisława Szymborska*


    * nata a Bnin, ora parte di Kórnik, il 2 luglio 1923, in Polonia. Caduto finalmente il regime comunista, alla Szymborska furono riconosciuti tutti i premi che le erano stati negati per anni, fino all’apoteosi del Nobel nel 1996.

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    kamo58
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    00 26/06/2012 10:08


    MURILLO, “FANCIULLI CHE GIOCANO A DADI”


    I fanciulli battono le monete rosse*

    I fanciulli battono le monete rosse
    Contro il muro. (Cadono distanti
    Per terra con dolce rumore.) Gridano
    A squarciagola in un fuoco di guerra.
    Si scambiano motti superbi
    E dolcissime ingiurie. La sera
    Incendia le fronti, infuria i capelli.
    Sulle selci calda è come sangue.
    Il piazzale torna calmo.
    Una moneta battuta si posa
    Vicino all'altra alla misura di un palmo.
    Il fanciullo preme sulla terra
    La sua mano vittoriosa.

    Leonardo Sinisgalli


    Monete rosse, i centesimi di rame del Regno d’Italia, magari quelli da 5, con la spiga di grano
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    kamo58
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    00 27/06/2012 10:16



    Angeli che suonano il violino - William Adolphe Bouguereau



    Vanno bene per gli angeli le ali, a un uomo pesano. A un uomo per volare deve bastare la preghiera, quella sale sopra le nuvole e piogge, sopra soffitti e alberi. La nostra mossa di volo è la preghiera.

    Erri De Luca
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    00 28/06/2012 08:15




    L’ESPRIT DE LA LANGUE

    Non puoi parlare nella lingua degli uccelli
    Non puoi parlare nella lingua del vento
    Non puoi parlare nella lingua del mare
    Ti mancherebbe
    credo
    l' esprit de la langue

    Quello che hanno detto l’onda l’aria il merlo
    non ammette discussioni

    Tu invece torci
    e ritorci le parole


    ULALUME GONZÁLEZ DE LEÓN
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    00 29/06/2012 09:26


    ÉDOUARD VUILLARD, “NATURA MORTA CON INSALATA”



    Olio e Aceto


    Per la verde lattuga trasparente,
    fresca la foglia aperta al suo ventaglio,
    c'è quest'olio di luce, queste mente
    di poggio e dal suo tartaro fiorita
    la viola d'aceto, spicca l'aglio.
    Il carciofo nell'indaco s'abbruna
    al suo verde di panno e di laguna.
    Rosso il radicchio a prendere s'avvita
    nel suo cespo croccante. È la tua tavola,
    un giorno che riposa - nel nome d'ogni cosa.
    Ed è quasi una favola.


    Alfonso Gatto
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