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Classica figura emblematica, descritto già dai primi del 1600, con maschera a forma di lungo becco adunco, occhiali e ampia veste chiusa, il dottore della peste deriva storicamente la sua immagine dall'esigenza pratica della difesa da un possibile contagio. La peste, considerata fin dall'antichità castigo di Dio, spesso conseguente a guerre e carestie, presente in forma endemica nelle città di mare, fu causa in tutta Europa di una serie di terribili epidemie. Se anche la medicina ufficiale faceva risalire le cause a fattori astrologici, umorali, alla corruzione dell'aria ecc., a partire dall'epidemia del 1348 si fece strada la convinzione che il morbo si diffondesse attraverso l'aria, la trasmissione da persona a persona e soprattutto tramite il contatto con merci infette. Era con l'arrivo delle navi che si creavano i focolai d'infezione. Le navi infatti portavano i topi neri di origine africana e relativi parassiti, le pulci, che pungevano l'uomo trasmettevano l'agente patogeno, il bacillo "Pasteurella pestis" poi individuato da A.Yersin alla fine del 1800. Quindi rapidamente, attraverso le vie aeree, avveniva la trasmissione della terribile malattia, che si manifestava in pochissimi giorni, con vari sintomi, bubboni, polmoniti, emorragie, e in pochissimi giorni portava alla morte. Per evitare dunque i "miasmi" della peste, il medico, incaricato in caso di epidemie di visitare quotidianamente gli ospiti dei lazzaretti, usava difendersi con questa specie di maschera, un filtro contenente erbe aromatiche disinfettanti: rosmarino, aglio, ginepro. Nell'immaginario collettivo la sua figura, rassomigliante quasi ad un uccello del malaugurio, pronto a volare e beccare i malati che si nascondevano, divenne poi, nel rituale del carnevale veneziano, una maschera di significato scaramantico ed esorcistico nei confronti del morbo. Grazie a queste misure di difesa e a tutta una serie di severe norme sanitarie la Serenissima, in realtà, seppe far fronte ai rischi dei contagi: dopo l'ultima epidemia del 1630 (quella della Festa della Salute) la peste praticamente scomparve da Venezia, con quasi un secolo di anticipo rispetto ad altre città europee.