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Divina commedia


Minosse - Gustave Doré



« …: Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:

essamina le colpe ne l'intrata;
giudica e manda secondo ch'avvinghia.

Dico che quando l'anima mal nata
li vien dinanzi, tutta si confessa;
e quel conoscitor de le peccata

vede qual loco d'inferno è da essa;
cignesi con la coda tante volte
quantunque gradi vuol che giù sia messa.… »


Dante e Virgilio giungono nel secondo cerchio, più stretto (dopotutto l'Inferno è come un imbuto con cerchi concentrici), ma molto più doloroso, tanto che i dannati sono spinti a guaire, che è verso bestiale già citato per gli ignavi (III v.22).

Qui sta Minosse orribilmente e ringhia di rabbia: egli è il giudice infernale (da Omero in poi), che giudica i dannati che gli si parano davanti, attorcigliando la sua coda attorno al corpo tante volte quanti sono i cerchi che i dannati dovranno scendere per ricevere la loro punizione (è ambiguo se la coda sia lunga da essere attorcigliata in tanti giri quanti il "girone" o se sia corta quindi piegata più volte). Quando i dannati gli si parano davanti infatti confessano tutte le loro colpe e Minosse decide, quale gran conoscitor de le peccata.

Minosse vedendo Dante interrompe il suo compito e lo avverte di guardarsi da come entra nell'Inferno e da chi lo guida, che non lo inganni l'ampiezza della porta infernale (come a voler dire che entrarvi è facile ma uscirne no). Virgilio allora prende subito la parola e, come aveva già fatto con Caronte, lo ammonisce a non ostacolare un viaggio voluto dal Cielo, usando le stesse identiche parole: Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole e più non dimandare.

Minosse, sebbene abbia i tratti grotteschi di un mostro ha nelle sue parole un atteggiamento regale e solenne, sparisce dalla scena senza alcun accenno da parte del poeta. Minosse inoltre è considerato un puro servitore della volontà divina.

da wikipedia
[Modificato da kamo58 09/07/2012 11:59]