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Di che si cibò Ulisse?

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2012 21:49
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03/01/2012 21:49
 
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Nonostante si possa affermare che quella siciliana è una cultura gastronomica iscritta nella tradizione mediterranea, è anche ricca di prodotti, spezie e profumi che testimoniano le tante dominazioni della Sicilia.

Non e' possibile parlare di cucina siciliana come di un'unica entità: le diversità originate dalle numerose influenze culturali si sono incrociate con quelle determinate dalla differenza tra cucina della costa e dell'interno. La cucina della regione che circonda l'Etna, e più specificamente quella di Catania è una delle più ricche e gustose della Sicilia.

Il pesce, vista la posizione geografica della regione, è un' ingrediente base di molti piatti. Famosissima è l'insalata di mare con polpi, gamberi e occhi di bue (molluschi tipici di questo mare) bolliti; altrettanto diffusi sono i masculini marinati (alici del mare Ionio marinate in olio e limone), le acciughe salate, gli occhi di bue crudi conditi con limone o arrostiti sul carbone, la pepata di cozze soffritte, con pepe abbondante, limone e prezzemolo tritato, u mauru, un'alga cruda condita con limone.




Tra i primi piatti un posto preminente lo occupa la popolarissima pasta alla Norma con salsa di pomodoro, melanzane fritte, basilico e abbondante ricotta salata grattugiata. Altre pietanze di spicco sono la pasta con il nero delle seppie, con l'estratto di pomodoro, seppie e il nero di questi gustosi molluschi; la pasta con i masculini (alici fresche in un soffritto di cipolla, piselli e finocchietto rizzu); la pasta 'ncaciata, condita con cavolfiori cucinati in un soffritto di cipolla e insaporiti con acciughe salate, olive e, come vuole la tradizione, passata in un tegame a fuoco vivace con abbondante caciocavallo grattugiato; la pasta con le uova di ricci, le linguine al cartoccio o all'acqua di mare (con pesce e molluschi), la pasta con il muccu (pesciolini neonati), u maccu (fave bollite e setacciate).

Anche tra i secondi il pesce è in primo piano. Molto diffusi sono la frittura di pesce, che viene preparata con i pesci tipici della costa come triglie, aguglie, pettini, masculini e opi di ognina, il pesce arrostito sulla carbonella (orate, saraghi, dentici, luvari, àiole ecc.), sparacanaci (triglie neonate fritte, mangiate assieme alla cipolla calabrese), u muccu (frittata di neonate), le sarde a beccafico.



Non mancano certo i dolci, molto influenzati dal gusto orientale e arabo. Primeggiano i cannoli di ricotta, la cassata siciliana, la frutta martorana o pasta reale, le crispelle di riso, le paste di mandorla, le olivette di Sant'Agata.

Una terra generosa e ricca di minerali regala prodotti davvero unici. La coltivazione della vite rappresenta una delle attività più conosciute di questi posti. Molto apprezzati sono i vini rossi doc dell'Etna.

Ma Il vino più pregiato è di colore giallo paglierino, limpido e brillante. Tra i vini della zona ci sono l'Etna Bianco, Rosato, Rosso e Bianco Superiore (Milo), quest'ultimo ottenuto da un pregiato vitigno locale, adatto a piatti di pesce e antipasti, e non possiamo dimenticare la Malvasia.

Hanno avuto un grande rilancio i rosòli tipici, prodotti con procedimenti tradizionali, alla camomilla e alla cannella



UNA STORIELLA SULLE ARANCINE

Un cliente entra in un rinomato locale catanese in Via Etnea e chiede un invitante arancina poggiata al banco della tavola calda!

Arrivato a metà si accorge di un pelo e chiede di cambiarlo. Nel secondo arancino trova due peli, nel terzo una matassa arrotolata di peli. Che schifo, dice l'avventore, voglio parlare con il titolare.

Alle proteste del cliente, che minaccia di far chiamare l’Ufficio Igiene, il titolare replica “ma non è possibile, questo è uno storico locale. Venga con me nel laboratorio le faccio vedere come lavoriamo. Da noi l’igiene e la sicurezza per la nostra clientela è una cosa di vitale importanza”

Lo invita a passare nel retrocucina e vede il che un lavorante, di spalle, che con la mano prende del riso, mette il ragù, e per arrotolarlo bene e dargli la forma a palla se lo sbatte con forza sotto l'ascella schiacciandola e arrotolandola per farle assumere la forma di cono.

A quella vista, il titolare si mette a gridare “Pazzo, ma che stai facendo? Io ti licenzio! Che schifo, una scena simile neppure nella peggiore cucina di uno zoo! Che figura ci fai fare?”

E il garzone :"Principali, lei si lamenta pi comu staiu facennu l’arancini…. avissi a vidiri comu fazzu i scorcia ‘de cannoli !!! "



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