DAVID ANZALONE, ''PROFESSIONE: HANDICAPPATO''

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00mercoledì 24 ottobre 2007 23:34
DAVID ANZALONE, ''PROFESSIONE: HANDICAPPATO''

di Chiara Ludovisi

Va in scena al Teatro Piccolo Jovinelli ’’Targato H’’, che prende di petto le ipocrisie e gli stereotipi che ruotano intorno alla disabilità. La critica lo apprezza, il pubblico inizia a scoprirlo. L'attore: “Parto dalle mie condizioni di vita per usare l’handicap come tramite e parlare delle ipocrisie che stanno sotto l’umanità tutta”.


"E' tutto vero, non l'ho inventato: sulla carta d'identità, alla voce professione, hanno scritto 'handicappato'. Un aneddoto che la dice lunga sulle retoriche che ruotano intorno all'handicap e che si praticano poi nella realtà di tutti i giorni: l'handicappato non lavora, quindi la sua professione è, appunto, handicappato". David Anzalone è un attore comico che nei suoi spettacoli mette in scena ciò che conosce più da vicino: la sua vita di tutti i giorni, che è poi la vita di un ragazzo con un handicap fisico e una mente lucida e brillante, e soprattutto con spiccate doti attoriali, un'ottima mimica e una vis comica di tutto riguardo.

"Parto dalle mie condizioni di vita per usare l'handicap come tramite e parlare delle ipocrisie che stanno sotto l'umanità tutta", ci racconta Anzalone, marchigiano di Senigallia, classe '76. "Nasco come comico e, attraverso la mia arte, provo a combattere la cultura dell'handicap che oggi domina nel nostro paese, fatta di stereotipi e ipocrisie. Un esempio? La simbologia: l'intero mondo dell'handicap è oggi riconosciuto con l'omino in carrozzella: segno evidente del tentativo di omologare l'handicap sotto un unico simbolo, negando la diversità interna".

David usa l'arma della comicità per battersi contro i luoghi comuni. Ma che reazioni suscita la sua ironia, quale successo riscuote tra il pubblico, in particolare tra quello "targato h"? "Ci siamo accorti che in genere il pubblico gradisce molto questo tipo di ironia e anzi vorrebbe molti spettacoli di questo tipo: ho la netta percezione che la gente sia stanca di sentir parlare di certe tematiche in modo pietistico o tragico. Invece, di pubblico handicappato ne ho avuto sempre pochissimo: segnale questo di quanto ancora l'handicap sia relegato in casa". L'handicappato, insomma, non va a teatro. Né tanto meno calpesta il palco. "Che io sappia, non ci sono altri casi di attori comici handicappati in Italia". Eppure teatro e disabilità costituiscono oggi un binomio abbastanza consueto. "Ma in tutti questi casi il teatro è inteso come terapia, da un punto di vista sociale, cioè, più che culturale". Anzalone invece è un artista e come tale appartiene al mondo della cultura. Un concetto semplice, eppure difficile da afferrare, in una società in cui si crede l'handicap richieda quasi innanzitutto assistenza. "Accade quasi sempre che quando andiamo a proporre il nostro spettacolo agli enti locali, ci passino dall'assessorato alla cultura all'assessorato alle politiche sociali", riferisce Alessandro Castriota, coautore e regista dello spettacolo. "Scambiano per un’operazione sociale quella che è, a tutti gli effetti, un'operazione culturale".

Un'operazione culturale che ha l'ambizione di offrire un punto di vista nuovo non solo sui disabili, ma anche ai disabili. "Credo che gli handicappati debbano iniziare a prendersi le proprie responsabilità, perché non è detto che la loro sia una categoria giusta e sana. E' ora che comincino a prendere in mano la propria vita come tutti gli altri, uscendo dalla cultura dominante, portata avanti dalle stesse famiglie, che impedisce all'handicappato una vera libertà di espressione". Una settimana fa "Targato H" è sbarcato a Roma, al Teatro Piccolo Jovinelli, dove resterà fino al 28 ottobre. "Siamo molto contenti", commenta David, "la prima settimana ci ha portato delle ottime critiche specializzate. Mi piace il modo in cui parlano dello spettacolo: non si soffermano tanto sul tema dell'handicap, ma sottolineano le qualità fisiche e mimiche dell'attore David Anzalone. E questo è per me molto importante, sono felice di essere salutato sul terreno che mi spetta".

Recentemente, accanto allo spettacolo "Targato H", è nato un altro progetto messo in piedi da Anzalone e Castriota: si chiama "Zanza news" ed è un notiziario satirico che spazia dalla politica agli esteri, dall'ambiente allo sport. "Ci interessa molto il tema della normalità intesa come diversità. Con Zanza News raccontiamo quanto ciò che è definito normale in realtà non lo sia affatto", spiega Castriota. "La politica, per esempio", interviene David. "Dovrebbe essere la cosa più normale del mondo, invece sta diventando la più assurda di tutte".


Fonte: www.superabile.it

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