«Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? / Nel verde fogliame splendono arance d’oro / Un vento lieve spira dal cielo azzurro / Tranquillo è il mirto, sereno l’alloro / Lo conosci tu bene? / Laggiù, laggiù / Vorrei con te, o mio amato, andare!». WolfgangGoethe
Simbolo del calore e del sole mediterraneo, il limone ha però origini asiatiche proviene infatti dall’India e dalla Cina, dove nasceva spontaneo. Conosciuto nelle più antiche civiltà per le sue proprietà era considerato sacro nei paesi islamici, dove veniva impiegato come antidoto contro i veleni nonché per tenere lontano il demonio dalle case.
Gli Egizi lo utilizzavano per imbalsamare le mummie e lo riponevano nelle tombe con datteri e fichi.
In Occidente il limone si diffuse intorno all’anno 1000 grazie agli Arabi che lo portarono in Sicilia e le origini del nome derivarono dal persiano .
Fu tramite i viaggi per mare che il frutto venne introdotto anche nei paesi del Nord Europa. Le navi che arrivavano nel Mediterraneo si rifornivano di limoni, pagandoli con merci pregiate o addirittura in oro poiché i frutti erano considerati un prodotto di gran lusso.
Solamente nel XVIII secolo il limone cominciò ad essere usato in cucina per aromatizzare cibi e bevande. Chiamato in passato Citrus medica,il limone, in qualità di pianta medicinale, veniva utilizzato come stimolante della secrezione biliare e come antidoto a certi veleni.
Ai giorni nostri il limone è però considerato più una pianta alimentare che medicinale e viene utilizzato per la preparazione di antipasti,primi,secondi piatti,contorni,dessert e bevande, senza dimenticare i famosissimi liquori.
Eugenio Montale:
I Limoni
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantanoi ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.
Eugenio Montale
Eugenio Montale, poeta genovese del "Male di Vivere", fu insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 1975. In questa lirica, inclusa nella raccolta del 1925 Ossi di Seppia, l'immagine semplice e carica di simbolismo del limone, viene a dipanare una realtà cruda, aspra e nuda dai toni, tuttavia, vivaci e colorati.
Marmellata di limoni ricetta
Ingredienti
- 2 kg di limoni;
- 2 Kg di zucchero.
Preparazione
Sbucciate i limoni, togliete la pellicina bianca (amara), eliminate i semi e poi fateli a pezzi grossolani.
Mettete i limoni insieme con lo zucchero in una pentola di acciaio e fate cuocere a fiamma bassa fino a quando la marmellata non diventa densa ( prova del piatto).
A cottura ultimata, spegnete il fuoco, fate raffeddare solo un po’ e poi se non piace sentire in bocca i pezzetti di frutta frullatene una parte o tutta.
Riunite le due parti, mescolate e travasate la marmellata in barattoli sterili; tappate e mettetli a testa in giù per una decina di minuti.
Quando si saranno raffreddati, attaccate l’etichetta con la data e conservate in luogo fresco e asciutto.
Consiglio
Dopo l’apertura del barattolo conservate la marmellata in frigo.
Tratto da
casa.atuttonet.it/cucina/ricette/conserve/marmellata-di-limoni-ricetta.php#ixzz1...