Induisti e vegetariani

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kamo58
00mercoledì 2 marzo 2011 11:21
Il termine italiano "induismo", così come tutti i termini correlati al subcontinente indiano con cui condivide la radice, si fa derivare dall'antico iranico Hindu ( corrispondente al sanscrito Síndhu), parola utilizzata, fin dall'epoca Achemenide, per indicare il fiume Indo. Inizialmente il termine Hindu, prettamente geografico, non faceva quindi alcun riferimento a un sistema di credenze religiose: l'allargamento del suo significato ebbe origine all'epoca della dominazione musulmana, per designare gli indiani non convertiti, ovvero coloro che abitavano al di là del fiume Indo, nei territori ancora non sottomessi all'Islam.

Aum, solitamente translitterato in Om , è il simbolo più sacro dell'Induismo, il suono primordiale, sintesi di ogni preghiera, rituale o formula sacra. E un segno carico di un messaggio simbolico profondo: è considerato come la vibrazione divina primitiva (Pranava) da cui ha avuto origine l'universo manifesto; rappresenta quindi la base metafisica di tutte le esistenze, l'abbraccio e fusione di tutta la natura nella Verità Ultima.

Viene utilizzato come prefisso (e talvolta come suffisso) nei mantra, e in quasi tutte le preghiere della tradizione induista.

La società indù è tradizionalmente divisa in quattro grandi classi o caste, basati sulle professioni e sul guna da cui sono influenzati:

* Brahmana, sacerdoti ed insegnati (Sattva guna)
* Kshatrya, re, guerrieri ed amministratori (Rajas)
* Vaishya, agricoltori, mercanti, uomini d'affari (Rajas e Tamas)
* Shudra, servitori ed operai (Tamas)

Gli induisti sono vegetariani, non mangiano né carne né pesce, né uova ma solo vegetali e latte; non uccidono le mucche perché per loro sono sacre.
Tuttavia il loro menù è ricco di numerosi piatti, frutto di antiche e moderne esperienze. E' loro proibita qualunque sostanza che intossica, e quindi non fumano, non bevono alcoolici né caffè o thè, non fanno uso di droghe.

Molti induisti praticano il vegetarismo come una forma di rispetto per ogni forma di vita.

Esso inoltre è raccomandato per le sue virtù purificatrici (sattva) come un modus vivendi sano e igienico. Al giorno d'oggi, secondo le stime, il 30% della popolazione indù adotta una dieta vegetariana, questa è molto praticata soprattutto dalle comunità ortodosse dell'India del Sud, in alcuni stati del Nord come Gujarat, e in molti eremi di brahmana.

Questa dieta è basata principalmente su latte e vegetali, qualcuno evita anche l'aglio e la cipolla poiché si crede abbiano proprietà rajasiche, vale a dire passionali.

Gli induisti che mangiano la carne (pollo, montone, pesce e capra) per lo più si astengono dal consumo di carne di mucca, e qualcuno si astiene anche dall'utilizzo di prodotti come il cuoio.

La maggior parte degli indù considera infatti la mucca come il miglior esempio della benevolenza degli animali e, poiché è l'animale più apprezzato per il latte, è riverita e rispettata come una madre. Di conseguenza non stupisce il fatto che nella maggior parte di città sante indù sia vietata la vendita di carne di mucca (spesso di qualsiasi tipo di carne) e che esistano dei divieti sull'abbattimento delle mucche in quasi tutti gli Stati dell'India.

La pratica (piuttosto rara) di sacrificare delle capre o altri animali nei templi della Dea madre è scomparsa a causa delle critiche degli altri indù.
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