L'origine delle sfogliatelle napoletane

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kamo58
00lunedì 12 marzo 2012 09:57


Nasce in un monastero, la sfogliatella, all’ombra di quella necessità che nel ‘600 partenopeo le suore del convento di Santa Rosa nutrivano nel tentativo di sbarcare il lunario. Si guadagnavano da vivere così, preparando manicaretti, dolci da vendere ai contadini, e non solo, limoncello e nocillo sono due esempi di liquori preparati da quelle suore con la stessa maestria, tra una preghiera e un momento di raccoglimento.
La clausura permetteva loro di stimolare l’ingegno, coltivavano l’orto e si dedicavano alla fattura del pane ed a cucinare non solo per i bisogni interni al convento, ma facendo di questa pratica un vero e proprio commercio. Naturalmente nessuno spreco era ammesso ed è proprio da questa necessità di riciclo degli alimenti che nasce uno dei dolci tipicamente partenopei più noti al mondo, la sfogliatella.
Per oltre un secolo quei due strati di frolla, rigorosamente preparata con l’unico grasso diffuso in quel periodo, lo strutto (non certo il burro o l’olio, il cui ingresso nelle cucine è successivo), farciti con la sperimentazione di Madre Clotilde – avanzata della semola cotta nel latte, ella decise di unire zucchero, limoncello e frutta secca, evidentemente l’uso anche della ricotta nel ripieno è solo successivo – rimasero confinati dentro le mura del convento.
Nasce in un monastero, la sfogliatella, all’ombra di quella necessità che nel ‘600 partenopeo le suore del convento di Santa Rosa nutrivano nel tentativo di sbarcare il lunario. Si guadagnavano da vivere così, preparando manicaretti, dolci da vendere ai contadini, e non solo, limoncello e nocillo sono due esempi di liquori preparati da quelle suore con la stessa maestria, tra una preghiera e un momento di raccoglimento.
La clausura permetteva loro di stimolare l’ingegno, coltivavano l’orto e si dedicavano alla fattura del pane ed a cucinare non solo per i bisogni interni al convento, ma facendo di questa pratica un vero e proprio commercio. Naturalmente nessuno spreco era ammesso ed è proprio da questa necessità di riciclo degli alimenti che nasce uno dei dolci tipicamente partenopei più noti al mondo, la sfogliatella.
Per oltre un secolo quei due strati di frolla, rigorosamente preparata con l’unico grasso diffuso in quel periodo, lo strutto (non certo il burro o l’olio, il cui ingresso nelle cucine è successivo), farciti con la sperimentazione di Madre Clotilde – avanzata della semola cotta nel latte, ella decise di unire zucchero, limoncello e frutta secca, evidentemente l’uso anche della ricotta nel ripieno è solo successivo – rimasero confinati dentro le mura del convento.

“Madre Clotilde, suora cuciniera pregava d’a matina fin’a sera; ma quanno propio lle veneva‘a voglia priparava doie strat’e pasta sfoglia. Uno ‘o metteva ncoppa e l’ato a sotta, e po’ lle mbuttunava c’a ricotta, cu ll’ove, c’a vaniglia e ch’e scurzette…” (Ti.Ni.)

“So’ doje sore: ‘a riccia e a frolla(…) Chella riccia è chiù sciarmante: veste d’oro, ed è croccante, caura, doce e profumata. L’ata, ‘a frolla, è na pupata. E’ chiù tonna, e chiù modesta, ma si’ a guarde, è già na festa!”

fonte: scelte di gusto.it



RICETTA DELLA SFOGLIATELLA FROLLA


Ingredienti per 6 persone:
- Farina 300 gr.

- Sugna (strutto) 150 gr.

- 120 gr. zucchero

- 200 gr. semoloino

- 200 gr. di ricotta

- 175 gr. zucchero a velo

- 100 gr. cedro e scorzette d'arancia

- 1 bustina di vaniglia

Esecuzione:
Fate la pasta frolla e mettetela a riposare. In una pentola portate a ebollizione 5 dl di acqua con un pizzico di sale, versate a pioggia il semolino e fatelo cuocere per circa 15 minuti, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Fatelo raffreddare. Passate a setaccio la ricotta,unitevi lo zucchero a velo, la vaniglia, un uovo, il cedro e le scorzette d'arancia tritati ed il semolino raffreddato. Sulla spianatoia distendete la pasta frolla e ricoprite con questa una tazzina, ponete quindi al centro una parte del ripieno, ripiegate la pasta premendo bene sui bordi, ritagliatela con il tagliapasta in modo da ottenere delle sfogliatelle uguali. Collocatele su una placca unta appena appena di sugna e spennellate con l'uovo sbattuto. Infornate a forno già caldo a 180° per circa 15 minuti. Servitele calde spolverate di zucchero a velo.

da: sfogliatella.it
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