La canzone del girarrosto

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
(Fata.)
00domenica 16 ottobre 2011 11:11
Giovanni Pascoli - Canti di Castelvecchio (1907)








Domenica! il dì che a mattina
sorride e sospira al tramonto!...
Che ha quella teglia in cucina?
che brontola brontola brontola...

E fuori un frastuono di giuoco,
per casa è un sentore di spigo...
Che ha quella pentola al fuoco?
che sfrigola sfrigola sfrigola...

E già la massaia ritorna

da messa;

così come trovasi adorna,

s’appressa:


la brage qua copre, là desta,
passando frr come in un volo,
spargendo un odore di festa,
di nuovo, di tela e giaggiolo.




II


La macchina è in punto; l’agnello
nel lungo schidione è già pronto:
la teglia è sul chiuso fornello,
che brontola brontola brontola...

Ed ecco la macchina parte
da sè, col suo trepido intrigo:
la pentola nera è da parte,
che sfrigola sfrigola sfrigola...

Ed ecco che scende, che sale,

che frulla,

che va con un dondolo eguale

di culla.




La legna scoppietta; ed un fioco
fragore all’orecchio risuona
di qualche invitato, che un poco
s’è fermo su l’uscio, e ragiona.




III


È l’ora, in cucina, che troppi
due sono, ed un solo non basta;
si cuoce, tra murmuri e scoppi,
la bionda matassa di pasta.



Qua, nella cucina, lo svolo
di piccole grida d’impero;
là, in sala, il ronzare ormai solo
d’un ospite molto ciarliero.

Avanti i suoi ciocchi, senz’ira

né pena,

la docile macchina gira

serena,




qual docile servo, una volta
ch’ha inteso, nè altro bisogna:
lavora nel mentre che ascolta,
lavora nel mentre che sogna.




IV


Va sempre, s’affretta, ch’è l’ora,
con una vertigine molle:
con qualche suo fremito incuora
la pentola grande che bolle.

È l’ora, s’affretta, nè tace,
che sgrida, rimprovera, accusa,
col suo ticchettìo pertinace,
la teglia che brontola chiusa.

Campana lontana si sente

sonare.

Un’altra con onde più lente,

più chiare,


risponde. Ed il piccolo schiavo
già stanco, girando bel bello,
già mormora, in tavola! in tavola!
e dondola il suo campanello


kamo58
00domenica 16 ottobre 2011 11:40
Descrive un mondo che non esiste più. La massaia alla messa e lunghissime ore in cucina, cosa che ora si riduce a mezz'ora al massimo. La domenica? Si va fuori e chi cucina più?
Una cosa però resta attuale:

È l’ora, in cucina, che troppi
due sono, ed un solo non basta;

Quando lavoro anche se le mia cucina è grande, è meglio che girino tutti alla larga. [SM=g7405]
(Fata.)
00domenica 16 ottobre 2011 12:38
Vuoi mettere la dolcezza dell'attesa?
In molte campagne fuori dalla city, vi sono ancora braci accese e camini che fumano, malgrado tutte le tecnologiev e le cucine molecolari e liofilizzate.
Tra non molto si scoprirà nuovamente il lavoro dell'agricoltore e la donna sarà una massaia con l'ipod e il notebook.
Anche in America, dopo la grande crisi del 29' ci fu una specie di retronuevo..
Già ho sentito che alcune persone vanno a dormire con le galline per risparmiare la corrente elettrica.. [SM=g7405]
e per favore smetti di togliermi le illusioni con le tue cruditè! [SM=g7405]
kamo58
00domenica 16 ottobre 2011 13:33
Fata anch'io sono per quel mondo. Pensa che progetto di fare l'orto in campagna, quando avremo sistemato la casa. Non so nulla o quasi ma sono sicura che ci riusciremo. [SM=g7348] E poi vuoi mettere l'odore di legna bruciata quando fuori c'è la nebbiolina?
(Fata.)
00domenica 16 ottobre 2011 21:04
[SM=g7255] L'orto, un sogno irragiungibile per me.
Amo la campagna con i suoi odori
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:41.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com