La cena

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kamo58
00venerdì 22 luglio 2011 16:52


Iacopo Bassano - L'ultima Cena

Fin dall’antichità la cena costituiva il pasto più importante della giornata e, pur priva d’aspetti formali, essa era per i greci assai più ricca dei pasti precedenti.
Secondo Isidoro di Siviglia (dottore chiesa VII sec.), il termine latino “coena” derivava dal greco “koinon” che significava “insieme”.
Per Rabano Mauro (benedettino tedesco IX sec.) doveva essere consumata in comune e, in contrapposizione al pranzo, rappresentava un rituale da leggersi in chiave mistica come fine della vita.
Nella antica Roma la cena era il pasto principale della giornata, che originariamente aveva luogo nel tardo pomeriggio.
Ancora più del pranzo la cena era occasione d’inviti, e tale rimase nella società cristiana dove la famiglia s’incontrava ed ospitava. Questa abitudine, mantenuta anche nei secoli successivi, viene riportata nel trattato quattrocentesco del Platina.
A differenza della colazione e del pranzo, la cena ha avuto espressioni pittoriche come l’Ultima cena e la Cena di Emmaus, alle quali le fonti esegetiche hanno attribuito valori simbolici legati alla contemplazione di una refezione spirituale, viatico della vita eterna.
Significato
Morte, refezione spirituale, elevata contemplazione.
Iconografia
È soprattutto tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600 che l’interesse dei pittori si rivolse alla cena, oltre che per il suo valore mistico legato ai pasti cristiani, anche per la ricerca degli effetti di luce artificiale.
Con l’Ottocento la cena divenne oggetto delle descrizioni di vita sociale, soprattutto nell’ambiente impressionista francese.

fonte: taccuini storici
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