Anche di questo argomento se ne è parlato in giro per il forum. Io direi che il primo criterio di scelta è il percorso che devi fare. Ovvero scegli il rifugio che sta più vicino al giro che devi percorrere. Ad esempio, se devi fare l'Anello del Popera provi (PROVI!! PROVI!!!! E PREGHI!!! E SPERI..
..) a prenotare il Carducci o il Comici o il Berti che sono sul percorso. Se vai sul Chiadenis, il Calvi. Se devi fare l'Otto del Porton, vai al rifugio del Velo o al Pradidali ecc. ecc. Parentesi. Il rifugio del Velo ha cambiato gestore. Per me i vecchi gestori sono persone eccezionali, i migliori rifugisti che abbia mai conosciuto. Peccato abbiano ceduto
.
Detto questo, credo quindi che, appunto, almeno per me, il criterio fondamentale sia quello della vicinanza/strategicità del rifugio. Poi una volta, quando facevo i trekking di più giorni, guardavo anche al fatto che fossero CAI o meno. Sai com'è, avendo 20 anni, pochi soldini, ma la tessera CAI, risparmiare non mi faceva schifo (anche adesso, ma quella volta che ero a reddito quasi zero, di più).
Poi ci sono altri fattori, la gentilezza del rifugista, come si mangia ecc...e ad esempio al rifugio Sella, al passo Sella, si mangia maluccio.
I rifugi che mi sono piaciuti di più e di meno? Il Velo vecchia gestione non ha rivali, per me, ma anche al Calvi mi sono trovato bene (la prima volta, la seconda un pò meno). Ma anche il Giussani e il Tucket sul Brenta mi riservano bei ricordi. Non cito quelli in cui mi sono trovato male perchè, fondamentalmente, non mi sono trovato veramente male in nessuno (a parte la tragica esperienza al Torrani, 30 persone in 15 posti letto
). Posso solo dire che certi peccano di molta confusione perchè sono in posti "troppo" strategici, vedi l'Auronzo o il Pedrotti alla Rosetta.