Il tè alla menta
Il tè ( in arabo “shai”) è una tradizione antica in tutti i paesi arabi: una filosofia più che una bevanda, che si consuma al caffè con gli amici, passandosi il narghilè, oppure a casa con la famiglia, anche in occasione dei momenti di preghiera, seduti su cuscini sistemati sopra un tappeto, davanti al tipico tavolino basso detto mida.
Tradizione vuole che se ne bevano tre bicchieri di fila: il primo amaro come la morte, il secondo forte come la vita, il terzo dolce come l'amore. Altre fonti danno un'interpretazione diversa dei tre significati:amaro come la vita, dolce come l'amore, soave come la morte.
Spesso, e non a sproposito, il tè arabo è assimilato al tè verde; in effetti questo è il tipo più diffuso nell'area mediterranea dal Marocco alla Libia; i Tuareg invece prediligono il tè cinese a cui aggiungono foglie di menta. Tale accorgimento è comune anche a tutte le altre popolazioni maghrebine, fatta eccezione per la Tunisia dove viene spesso impiegata un'altra pianta aromatica chiamata attarshìa comunemente sostituita, laddove non disponibile, con il geranio profumato.
La preparazione del tè è una cerimonia molto affascinante e segue una precisa coreografia che presenta alcune sostanziali differenze a seconda della regione geografica. L'infuso può essere preparato direttamente nella teiera, mischiando acqua calda, foglie di tè e zucchero, oppure portato in ebollizione in un normale pentolino e poi versato nella teiera per essere servito con un gesto molto teatrale, lasciandolo cadere dall'alto, con grande precisione, per ottenere uno strato di schiuma bianca.
E' consuetudine comune in tutti i paesi servire il tè molto caldo, molto ristretto e presentato in bicchierini piccoli decorati con arabeschi, smaltati o filigranati, su vassoi di rame o di ottone, cesellati o martellati altrettanto finemente e con particolari teiere arabe. La cerimonia prevede inoltre che il tè sia accompagnato da tipici dolcetti nordafricani o frutta secca.
La cerimonia del tè
Sul tappeto davanti al padrone di casa viene posto un grande vassoio che contiene una teiera, tre scatole rettangolari, un martelletto piatto, dei bicchieri stretti e alti, ed infine il recipiente dove bolle l'acqua. Spesso è posato un piccolo braciere dove arde del carbone di legna. Tutti rimangono in silenzio, con gli occhi puntati sul maestro delle cerimonie. Dalla prima scatola prende una dose di tè verde e la mette nella teiera versandovi poi dell'acqua bollente; dalla seconda scatola rettangolare prende un panetto di zucchero, che spezza aiutandosi con il martelletto, e introduce i pezzi nello stretto collo della teiera. Dalla terza scatola prende un ciuffetto di menta fresca e odorosa che aggiunge alla bevanda. Infine chiude la teiera con il coperchio e resta in attesa per qualche minuto, chiacchierando tranquillamente con i propri ospiti. Dopo alcuni minuti versa un po' di tè nel proprio bicchiere e lo assaggia con un atteggiamento di grande concentrazione. Aspetta ancora un po', lo assaggia di nuovo eseguendo tutta una serie di travasi dalla teiera al bicchiere e viceversa, poi quando è all'esatta temperatura e con il preciso gusto voluto dalla tradizione, offre la bevanda agli ospiti. A questo punto se lo potreste assaporare, vi rendereste conto che non esiste bevanda più dissetante e digestiva, dopo un buon pasto, di un delizioso tè alla menta, ma non rifiutate mai un altro bicchiere fintanto che non siate arrivati al terzo. Sarebbe una scortesia imperdonabile.
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tè alla menta belissimo blog sulla cultura araba