Storia della polenta

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(Fata.)
00domenica 23 ottobre 2011 18:54


Noi lombardi siamo un po' dei "polentoni". In origine si trattava di un cibo tipico delle nostre tradizioni. Confessiamolo: siamo polentoni e ce ne vantiamo..!!


Del resto esiste una vera e propria cultura della Polenta, oggi totalmente rivalutata. Questo cibo ci rimanda alle nostre antichissime origini contadine e quindi al nostro passato, infatti se vogliamo mangiare una Polenta (come si deve) e' necessario usare gli stessi rituali di un tempo e gli stessi arnesi. Fu Cristoforo Colombo che porto' in Europa insieme ai fagioli e ai pomodori, alcuni semi di una pianta chiamata "MAHIZ" (Granoturco) che gli indigeni, usavano la farina con la quale, preparavano delle Polente arrichite da vari ingredienti : salse, legumi, carne o formaggi.

Questo permetteva loro di non ammalarsi come succedeva invece ai nostri antenati di pellagra. La malattia colpiva principalmente le popolazioni montane che consumavano tale cibo quotidianamente senza l'apporto di altri elementi ed esempio vitamine indispensabili ad una dieta equilibrata. I montanari delle Valli di Lanzo arricchivano la Polenta con Mirtilli e Susine. Nelle Valli Piemontesi la Polenta veniva servita assieme ad un misto tra acetosella (foglie), burro e tuorlo d'uovo. Ogni regione del Nord ha le proprie ricette nel 1632, gli abitanti di Gandino (bg) corsero a vedere nei campi una curiosa pianta di Granoturco mai vista prima.
Nel 1638 a Lovere (BG) accade la medesima cosa. La Polenta divenne poi l'alimentazione dei montanari e dei contadini delle pianure, che nei secoli inventarono numerose ricette: la farina di mais infatti viene ancora impiegata per cuocere minestre o dolci come la Torta Sbrisolona di Mantova e i Biciolani di Vercelli. C'era anche una volta la Polenta Fritta cosparsa di burro e zucchero che faceva la felicita' dei bambini (pane giallo). In Lombardia nel mese dei morti per accompagnare la rituale minestra di Cotiche e Ceci. In Trentino la farina e' grossa e mista alla saracena che si usa invece in Valtellina (Taragna), nel Polesine e nel Delta del po' si usa il granoturco bianco (farina bianca) che cresce li. Purtroppo il paiolo attaccato alla catena del camino va scomparendo, e' sufficiente usare una ramaiola, una spatola di legno ed il classico "olio di gomito" per rimestare con forza e costanza quel piccolo SOLE RIDENTE.


La Polenta Taragna
Ancora prima che i Veneziani portassero il granoturco a Bergamo, la Taragna veniva gia' preparata, cucinata e mangiata.


Ingredienti per sei persone


500 gr. Farina per polenta (fioretto o meglio se integrale, in Valtellina si utilizza il grano saraceno) - 900 gr. Formaggio tipico Branzi a dadini - 2,5 Litri di acqua - un cucchiaio di sale grosso - uno spicchio di aglio - un rametto di salvia - 100 gr. di burro.



Mettete l'acqua fredda in un paiolo,aggiungete il sale e portate a bollore. Quando l'cqua bolle versare la farina a pioggia e fare cuocere per 50/60 minuti mescolando di tanto in tanto.

A cottura ultimata aggiungere il formaggio e mescolare due o tre volte. Rosolare il burro con salvia e (a piacere) l'aglio, Versare sulla polenta che avrete tolto dal fuoco.
Servite subito ben calda.

BUON APPETITO....

kamo58
00lunedì 24 ottobre 2011 00:29
Questi sono gli argomenti che amo! [SM=x2715888] La storia e la ricerca delle proprie tradizioni. Bel post!

Ancora prima che i Veneziani portassero il granoturco a Bergamo, la Taragna veniva gia' preparata, cucinata e mangiata.

p.s. chissà perchè a leggere queste parole m'è venuto in mente un certo personaggio... [SM=x2715895] [SM=x2715894]
(Fata.)
00lunedì 24 ottobre 2011 11:51
Non mi dire... [SM=g27997]
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