00 29/08/2005 08:14
E così, ieri è stata la prima domenica del campionato mediaset…
Mi son messo davanti al televisore con una certa curiosità (e parecchio scetticismo, a dire il vero): l’idea di un contenitore di due ore (“è vero che ci hanno concesso ben due ore –ha detto Bonolis- ma ce le hanno concesse di soli sessanta minuti l’una. E su questo punto sono stati inflessibili”), quando a me sembrava fin troppo lungo novantesimo minuto, non m’ha attirato dall’inizio.
Arrivo a casa a trasmissione appena iniziata (d’altronde, ero a spupazzarmi le mie due nipotine: cos’è il calcio, al confronto?). Bonolis sembra sperduto in uno studio troppo grande, con un sacco di seggiolini vuoti dietro che peggiorano decisamente la situazione (perché, trallaltro? Credo l’abbiano detto prima che io accendessi la tele…), sui trespoli ci sono Sebino Nela, Walter Novellino ed un giornalista di cui non ricordo il nome. Poi presentano Matteo Dotto alla moviola e Monica Vanali (ah! Un gran bel motivo per guardare la trasmissione!), in una postazione che ricorda quella di Gene Gnocchi e Caputi a “quelli che il calcio”. Il peggio è però il collegamento da Roma, con due sgabelli in uno studio vuoto: per fortuna, su uno c’è il mitico Angelo Peruzzi…
La Vanali legge la schedina (“la Fiore batte il Parma 2-1”…. La FIORE???), poi partono i primi servizi. Apre le danze l’Inter, con la splendida tripletta di Adriano: ma il ritmo del servizio non m’è parso granché (beh, sì, ovvio… è la prima volta per tutti, devono prendere confidenza con la trasmissione). Bella l’idea della “moviola del bello” (bella-bello: stasera sono particolarmente ispirato), che ripropone i gesti tecnici migliori ed alcune finezze arbitrali. Mossa decisamente vincente: di fuorigioco fatti rivedere quattro volte non ne posso davvero più. Credo sia questo il punto di forza del programma: Bonolis è uno che vede il calcio come un divertimento, che riesce a vedere ancora i lati positivi di questo sport, e quelli vuole mostrarci.
Splendida l’idea del doppio servizio “di parte” su Fiorentina-Sampdoria: visto che le immagini le avevano già viste tutti, “Serie A” (complimenti per l’originalità del nome!) ha proposto due servizi firmati da due tifosi eccellenti: Marco Masini per i viola, Dario Vergassola per la Samp. Servizi “da tifosi”, assolutamente parziali (lo stesso intervento è stato giudicato da Masini “da galera”, e da Vergassola “un fallo da nulla”), di due persone che hanno visto due partite differenti. Nel calcio ci sta anche il tifo e lo sfottò: Masini, per esempio, ha fatto vedere un’azione d’attacco della Samp (beh, definirla “azione d’attaco” è estremamente generoso) per far capire quanto la Fiorentina abbia dominato nel primo tempo. Certo, Masini si sarebbe dovuto risparmiare l’apertura di servizio con lui con la camicia aperta ed il telegatto in bella mostra…. però, nel complesso, due servizi molto ben riusciti.
Bella anche l’idea di mostrare, prima di ogni stacco pubblicitario (ah! Ho finalmente visto la pubblicità di 892892: come fanno quei due lì a stare simpatici a qualcuno?), un’immagine curiosa presa dal campo o dagli spalti.
Il punto più basso, invece, è stata la discussione su Cassano, con il giornalista in collegamento da Roma che ha fatto delle considerazioni assolutamente assurde (“l’unico che si sta comportando male in questa faccenda è Cassano”: non è che uno è obbligato a rinnovare un contratto, se non vuole. Si comporterebbe male se non si impegnasse negli allenamenti, o se si desse malato, o se giocasse male apposta… finché uno onora fino al termine un contratto, non gli si può dire che si sta comportando male) e molto parziali.
Alla fine è arrivata anche la Gialappa’s, di cui mi mancavano moltissimo i commenti calcistici, che ha preso per il culo soprattutto Gilardino (per una conferenza stampa in cui ha ripetuto più di venti volte la parola “sicuramente”) ed una nostra lanciatrice di pesi.
Il voto finale? Bah, vedremo… certo che, “sicuramente”, mi chiedo che senso avrebbe, dopo aver visto un contenitore così, guardare anche “controcampo”.

p.s.: in serata, poi, ho visto anche la partita della Juve (quasi tutta, me ne sono andato quando Capello ha sostituito Trezeguet con Zalayeta). Una piccola considerazione: è vero che non esistono più i giocatori-bandiera, sono vere un sacco di altre cose… però, trovarmi in campo (titolare nella Juve) un giocatore con tatuata sul braccio la data della finale di Manchester… forse è un pelino troppo…………….




errare è umano, ma io non erro mai perché ho la erre moscia