La patata diventò così importante nell'alimentazione umana che la sua mancanza decimò la popolazione irlandese 1845 e il 1849
Le cause scatenanti la carestia furono molteplici, in parte la politica economica britannica, le condizioni dell'agricoltura irlandese, il brusco incremento demografico avvenuto nei decenni precedenti la carestia, ma soprattutto la sfortunata apparizione di una patologia delle patate causata da un fungo, la peronospora, che raggiunse il paese nell'autunno del 1845 distruggendo un terzo circa del raccolto della stagione e l'intero raccolto del 1846. Una recrudescenza dell'infezione distrusse in seguito gran parte del raccolto del 1848. Il ripetersi di raccolti scarsi o addirittura nulli fece sì che la carestia durasse più a lungo e con maggiore intensità delle precedenti. Il paese non era infatti nuovo a raccolti danneggiati da infestanti o da avverse condizioni climatiche; non vi erano però precedenti di simile portata.
I primi resoconti del settembre del 1845 trasmisero un cauto ottimismo sulla diffusione del misterioso infestante che colpiva le patate, le prime ad essere colpite furono le contee di Wexford e Waterford. Una settimana dopo i primi casi vi fu un'inchiesta governativa che affermò che, se anche in alcune aree il raccolto era andato perso, l'abbondanza di patate che si prospettava per quell'anno avrebbe sopperito alla perdita. Un mese dopo, al momento della raccolta, un'altra indagine governativa rivelò che le perdite erano ben più consistenti.
Sir Robert Peel, il primo ministro britannico (del partito conservatore) nominò una commissione guidata da due scienziati, John Lindley and Lyon Playfair per investigare il problema. I contadini avevano già accertato che la situazione peggiorava con l'aumentare dell'umidità, ma la commissione non fu in grado di spiegare le cause né di trovare un rimedio contro quello che solamente nel 1882 si scoprì essere un fungo.
Le possibili alternative erano quelle di fermare l'esportazione di grano dall'Irlanda, soluzione caldeggiata dalla popolazione locale ma malvista dai proprietari terrieri, quasi tutti britannici. L'altra era quella di far affluire del cibo verso l'isola, soluzione resa difficoltosa dalla politica protezionista riassunta nelle cosiddette “Corn Laws”, uno dei capisaldi della politica economica Tory. Peel scelse la seconda via e nel novembre del 1845 furono acquistati dagli Stati Uniti cereali per l'equivalente di oltre 100.000 sterline allo scopo di calmierare i prezzi in Irlanda. Furono istituite commissioni locali destinate alla distribuzione di cibo resa difficoltosa dalla struttura geografica del paese, dalla dispersione della popolazione, dalla mancanza di infrastrutture e, non ultimo, dalla disorganizzazione nella gestione dei cosiddetti relief commitees. La mancanza di assistenza provocò sporadici tumulti e sommosse fra la popolazione che vennero affrontati con la promulgazione dell'ennesimo Coercion Act, in pratica l'instaurazione della legge marziale.
Nel 1845, il Sultano ottomano Abdul Mejid I espresse la sua intenzione di inviare 10.000 sterline ai contadini irlandesi ma la regina Vittoria pretese che il Sultano si limitasse a inviare solo 1.000 sterline, poiché ella aveva mandato ai suoi sudditi solo 2.000 sterline. Il Sultano inviò le 1.000 sterline ma spedì anche segretamente 3 navi cariche di alimenti. La Corte britannica tentò di bloccare le navi ma il cibò giunse nel porto di Drogheda e fu scaricato colà dai marinai ottomani.[2]
1846 [modifica]
Nella primavera del 1846 fra la popolazione più colpita dalla penuria di cibo si ebbero i primi casi di "febbri", le cosiddette fevers temutissime dalla popolazione e che negli anni successivi divennero la principale causa di mortalità. Il termine febbri era usato per definire due diverse patologie, il tifo e la febbre ricorrente.
Nel giugno del 1846 Peel abolì, solo in parte per ciò che stava avvenendo in Irlanda, le Corn Laws al fine di facilitare le importazioni dagli Stati Uniti.
L'emigrazione dall'Irlanda, fin dall'inizio del XIX secolo, rappresentò un flusso continuo anche se non numerosissimo, nel 1845, a fronte del primo calo di produzione della patata vi fu un brusco aumento dell'emigrazione, in parte erano gli stessi proprietari terrieri ad incoraggiare i loro contadini a lasciare il paese pagando loro la traversata. La prima ondata migratoria era quindi composta da persone in discrete condizioni fisiche e di salute. A partire dal 1846 vi fu un esodo senza precedenti, masse enormi di persone allo stremo delle forze si riversarono in ogni possibile imbarcazione diretta principalmente verso le colonie del Canada, in ogni porto dell'est degli Stati Uniti e in Gran Bretagna e Galles portando con sé le malattie derivanti dalla denutrizione e scatenando epidemie nei luoghi di destinazione. L'enorme afflusso di persone sbaragliò qualunque tentativo di istituire delle località di quarantena, in Canada l'isola di Grosse Isle attrezzata con un ospedale per 200 persone fu letteralmente invasa, la prima nave giunta il 17 maggio del 1846 ospitava ben 430 casi di cosiddetta febbre (tifo), a fine maggio la fila di navi in attesa di sbarcare il loro triste carico era lunga due miglia. Sull'isola sono sepolte circa 6000 persone.
La Grande Carestia è stato uno degli eventi storici che più hanno colpito il popolo irlandese e più traumatizzato la società dell'isola. Specialmente in contrasto con i tempi recenti, figli della Celtic Tiger che ha portato un benessere diffuso alla popolazione e un miglioramento evidente della vita, la Carestia viene ricordato come un momento da ricordare e commemorare, oltre che per aiutare a riflettere.
Opera di Delaneys al St.Stephen's Green
Molti sono gli artisti che hanno parlato, cantato e suonato riguardo quel periodo, così come tanti lo hanno scolpito. Una delle principali canzoni che ricordano la carestia è The Fields of Athenry di Pete St.John, oggi quasi un inno non ufficiale degli irlandesi nel mondo. Ma specialmente nelle sculture emerge lo sconforto della carestia, dato che varie sono le opere sparse per tutto il territorio irlandese: dal parco di St Stephens Green al nuovo Financial Center di Dublino, fino al remoto villaggio di Murrisk, nel Mayo, dove è stato eretto un monumento nazionale.
[Modificato da kamo58 03/01/2012 12:25]